Come vestire sostenibile senza spendere soldi

Come vestire sostenibile senza spendere soldi

Come vestire sostenibile senza spendere soldi non solo è il titolo di questo post ma è anche la domanda che si fanno la maggior parte delle persone quando si avvicinano alla moda sostenibile.

Oggi infatti, si conclude la settimana della Fashion Revolution, ovvero la settimana in cui viene celebrato l’anniversario del crollo del complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka, in Bangladesh, fabbrica produttrice di capi di fast fashion in cui morirono 1133 persone.

Sicuramente la maggior parte dei brand che producono vestiti e accessori sostenibili hanno un costo abbastanza elevato giustificato però dalla qualità delle lavorazioni e dalle materie prime utilizzate.

Purtroppo però, soprattutto in tempi di crisi molte persone non si possono permette di spendere ad esempio 100€ per una maglia e questo porta molti di loro a pensare che la moda sostenibile non sia adatta alle loro finanze. Assolutamente falso!

Ci sono tanti modi per vestire sostenibile, molti dei quali a costo zero:

  • modificando capi e accessori che già abbiamo nel nostro armadio e che non indossiamo più. Sul mio blog trovate tanti tutorial di refashion per rinnovare i vestiti con delle semplici modifiche di cucito
  • frequentando i negozi di uso e riuso. A loro ho dedicato un post a parte che potete leggere cliccando qui. Si tratta di negozi in cui una persona porta abiti e accessori che non utilizza più e li scambia gratuitamente con gli abiti e gli accessori che hanno lasciato in negozio altre persone.
  • organizzando uno swap party oppure partecipando ad uno swap party. A loro ho dedicato un video su YouTube che potete vedere cliccando qui, si tratta di party organizzati in cui si scambiano gratuitamente abiti e accessori con gli altri partecipanti
  • utilizzando gli abiti ereditati da nonne, zie o dalla mamma. Gli anni passano, ma la moda molto spesso ripropone capi con uno stile che era già in voga molti anni prima. Non c’è da stupirsi quindi se molti capi anni 70′ sono ancora dei modelli attuali. Nel caso servissero, potreste fare delle piccole modifiche di cucito per adattare gli abiti ereditati alla vostra figura.
  • cucendo voi i vostri vestiti. Sul mio blog trovate tanti facili tutorial di cucito per realizzare direttamente voi i vostri abiti partendo dalla stoffa.

Come avete letto, ci sono quindi diversi modi per vestire sostenibile senza spendere soldi. Se avete altri consigli vi invito a lasciare un commento sotto al post per poterli condividere.

Io per prima metto in pratica quotidianamente tutti questi punti nel mio modo di vestire sostenibile e se mi seguite sui social sicuramente lo saprete perchè pubblico spesso foto di outfit sostenibili.

Se ancora non vi seguite sui social, seguitemi! troverete quotidianamente tanti contenuti, sia su Instagram che su Facebook.

Spero che questo post in cui vi consiglio dei modi per vestire sostenibile senza spendere soldi vi sia piaciuto e se siete interessati al tema della moda sostenibile, vi consiglio di cliccare qui e andrete alla playlist di tutti i post che ho scritto su questo argomento.

Fonti:

1 Comment

  • Buy Followers
    25 Maggio 2019 7:54

    Proprio cosi, i nostri abiti di seta, delicati, leggeri, fini, scintillanti, lucenti, piacevoli da indossare, belli da guardare iniziano da una foglia di gelso. Ma quanto e sostenibile la seta? Proviamo a fare una piccola analisi degli aspetti che riguardano la sua produzione. Dalla Cina e dall’India proviene la maggior parte della seta complessivamente prodotta. Altri paesi in cui si trova la sericoltura sono il Giappone, il Brasile, la Tailandia, l’Uzbekistan, l’Iran, il Vietnam; in Europa in Francia, Italia e Spagna. Nella produzione tradizionale, i bachi da seta sono addomesticati da migliaia di anni in allevamenti al chiuso; abituati a crescere in condizioni artificialmente controllate, non potrebbero vivere senza l’intervento umano. I bachi crescono sulle foglie di gelso, in allevamenti su scala industriale. Essendo coltivata all’interno, sembra avere un impatto limitato sull’ecosistema, minore di altre fibre come il cotone. Inoltre le foglie di gelso non richiedono pesticidi o fertilizzanti per crescere. Poiche e una fibra naturale, e facilmente biodegradabile nel terreno alla fine del ciclo di vita e non inquina l’ambiente come accade con i tessuti sintetici che provengono dal petrolio quali l’acrilico o il nylon.

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